La mia configurazione home lab: potenza e flessibilità con Unraid e mini PC Beelink EQR6 - parte 1

La prima parte che descrive la mia configurazione "home lab".

24 giorni fa   •   4 min lettura

Di Roberto Bonfà
Table of contents

Da oltre vent’anni mi occupo di informatica e, negli ultimi cinque, ho approfondito il mondo della cybersecurity. Questa esperienza - nel mondo IT - mi ha portato a progettare un ambiente domestico avanzato per test, sviluppo e gestione sicura dei dati. Oggi vi racconto la prima parte della mia configurazione, incentrata su un server Unraid basato su un mini PC Beelink EQR6 Ryzen 5 6600U.

Ho scelto questo dispositivo per la sua combinazione unica di compattezza e prestazioni. Il Beelink EQR6 monta un processore AMD Ryzen 5 6600U, un chip a 6 core e 12 thread con architettura Zen 3+. La frequenza base è di 2.9 GHz, ma può raggiungere i 4.5 GHz in turbo boost, garantendo un'ottima risposta anche sotto carichi intensi.

La RAM da 24GB DDR5 (espandibile fino a 64GB) è stata scelta per gestire contemporaneamente macchine virtuali, container Docker e servizi di rete senza rallentamenti. La memoria ad alta velocità è cruciale per ambienti virtualizzati, dove la latenza può compromettere l’efficienza delle operazioni.

Il vero punto di forza è la connettività: due slot NVMe PCIe Gen4 x4 permettono di sfruttare dischi a stato solido di ultima generazione. Al momento utilizzo un WD Black SN850X da 4TB come storage principale per i dati critici, ma tornerò su questo aspetto più avanti.

Oltre a questo, non va dimenticato il fatto che, a riposo, il consumo è di soli 8/9w. Con il container "Jellyfin" in esecuzione e in trasmissione (una traccia video), questi sotto sono i consumi...

Unraid: il sistema operativo che ha rivoluzionato il mio storage

Unraid non è un semplice sistema operativo, ma una piattaforma completa per la gestione di storage, virtualizzazione e servizi di rete. A differenza dei tradizionali RAID, Unraid non richiede dischi identici e permette di espandere l’array in qualsiasi momento, aggiungendo unità di capacità diversa.

Funzionalità chiave

  • Protezione dati: Un singolo disco di parity protegge l’intero array, permettendo il recupero in caso di guasto.
  • Pool separati: Posso creare volumi dedicati per scopi specifici (es. cache, VM, backup).
  • Docker e virtualizzazione: L’integrazione nativa con Docker e KVM semplifica la gestione di container e macchine virtuali.

Nella mia configurazione, Unraid è installato su una chiavetta USB dedicata[1], mentre il disco NVMe WD Black ospita le directory appdata, system e le macchine virtuali. Questa separazione fisica garantisce che i servizi essenziali rimangano attivi anche se l’array principale è offline.


  1. Unraid funziona da pendrive, non da disco e la licenza è acquistata e applicata alla pendrive, il che significa che si può sostituire il PC scollegando la pendrive e collegandola ad una nuova macchina. ↩︎

Enclosure Terramaster D8 Hybrid: archiviazione di massa intelligente

Per i dati meno critici ma voluminosi, ho optato per un Terramaster D8 Hybrid, un enclosure esterno con 8 bay che supporta dischi SATA, SSD e NVMe. Collegato al Beelink via USB-C 3.2 Gen2, offre una velocità teorica di 10 Gbps, sufficiente per l’archiviazione di massa.

Configurazione interna

  • 2 dischi WD Red NAS da 3TB: Specializzati nell’archiviazione di file multimediali (musica e video);
  • 1 SSD SATA da 2TB: Utilizzato nell'array, insieme ai due dischi precedenti.
  • 1 disco Corsair da 8TB: Funge da disco di parity, proteggendo l’integrità dei dati nell’array.

Definisco questi contenuti come "dati freddi" perché non richiedono accessi frequenti o latenze ridotte. L’enclosure viene acceso solo quando necessario, riducendo i consumi energetici e l’usura dei dischi.

Distribuzione dei dati: caldo vs freddo

La filosofia alla base della mia configurazione è la separazione netta tra dati critici e archiviati:
Dati caldi (risiedono sul WD Black NVMe):

  • Database per applicazioni (es. Nextcloud, Immich)
  • File di configurazione di Docker
  • Macchine virtuali (attualmente una VM Windows 11 per test specifici)

Dati freddi (ospitati nel Terramaster D8 Hybrid):

  • Libreria multimediale;
  • Backup incrementali
  • File di progetto non attivi

Questa suddivisione migliora le prestazioni complessive e semplifica la gestione.

Prossimi upgrade

Pur soddisfatto della configurazione attuale, ho pianificato una serie di migliorie per aumentare capacità, sicurezza e prestazioni.

Sostituzione dischi nell’enclosure

  • WD Red NAS 3TB → Corsair 8TB: Aumenterò lo spazio per i dati freddi, mantenendo la distinzione tra storage veloce e archivio.
  • SSD SATA 2TB → HDD 12TB: Il nuovo disco sarà dedicato esclusivamente alla parity (affiancato all'altro), garantendo protezione per l’array espanso.
  • Corsair 8TB (attuale) HDD 12TB: Altro disco per il parity; in totale due dischi da 12TB per il parity.

Implementazione cache NVMe

  • 4 dischi NVMe da 2TB: Configurati in un pool separato, serviranno da cache per le operazioni di scrittura, riducendo l’usura degli HDD e migliorando le prestazioni.

Ridondanza per dati critici

  • (aggiunta di) Un secondo WD Black 4TB in RAID 1: Il mirroring tra i due NVMe proteggerà i dati caldi da guasti hardware, con un impatto minimo sulle prestazioni grazie al controller dedicato.

Conclusioni: un equilibrio tra efficienza e sicurezza (e fascino... 🤤)

La scelta di Unraid come base del mio home lab si è rivelata vincente. La flessibilità nel gestire dischi eterogenei, combinata con le prestazioni del Beelink EQR6, crea un ambiente adattabile a qualsiasi scenario. La separazione tra dati caldi e freddi non è solo una questione di prestazioni, ma anche di sicurezza e risparmio energetico: riduce la superficie di attacco e facilita la compliance con le best practice di cybersecurity, oltre a garantirmi un risparmio energetico non indifferente.

Valutate sempre le vostre esigenze prima di replicare questa configurazione o di crearne una. Ogni elemento è stato selezionato per bilanciare costi, consumi e prestazioni, ma potrebbe non essere ottimale per carichi di lavoro estremamente intensivi. Banalmente, non andrebbe bene se la vostra necessità è quella di avere 30TB sempre disponibili (ad esempio per una maxi-share dove salvare ogni cosa).

Per domande o approfondimenti, non esitate a contattarmi nei commenti. Nel prossimo post parlerò della configurazione di altri due dispositivi che fanno parte del mio laboratorio domestico.

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